Il nostro obiettivo di oggi è raggiungere un piccolo paese in provincia di Aosta: Valsavarenche.
La sua omonima valle ospita 171 abitanti e si trova all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Siamo qui per scoprire per scoprire le bellezze di questo parco di 71.000 ettari e sopratutto la sua biodiversità
Dopo un lungo viaggio arriviamo Valsavarenche al tramonto e decidiamo di passeggiare un po’ per sgranchirci le gambe.
La sorpresa è immediata perché una volta parcheggiato ci vengono incontro una decina di stambecchi che pascolano tranquillamente e ci guardano con aria indifferente.
Non possiamo nascondere una grande emozione e la nostra giornata di viaggio è stata già ripagata.
Partiamo dall’inizio però.
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è il primo parco istituito in Italia e proprio quest’anno festeggia i suoi primi 100 anni. La sua nascita risale infatti al 3 dicembre 1922.
8.400 persone abitano nei 13 comuni del Parco, 6 in Piemonte e 7 in Valle d’Aosta.
Sono però solo 300 coloro che abitano all’interno dei confini.
Gli elementi fondamentali per il parco, sin dalla sua istituzione, e per l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso che lo gestisce, sono tre:
– la sua storia
– il corpo di sorveglianza
– la ricerca scientifica
La storia del parco va tutelata, raccontata ed è un valore immenso per tutti noi.
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso possiede, dal 1947, un proprio corpo di guardie che vigila e controlla il territorio dell’area protetta. A differenza quindi dei più recenti parchi nazionali, nei quali la sorveglianza è affidata, ai Carabinieri forestali, il Parco del Gran Paradiso mantiene il proprio corpo di guardie storiche, continuando una tradizione e un’esperienza ormai consolidata nel tempo.
L’attività di ricerca scientifica è centrale per accrescere le conoscenze sulla biodiversità, sul patrimonio ambientale del Parco, sull’ecologia e l’etologia delle specie animali presenti. Tramite la ricerca si possono comprendere i fenomeni in atto e disegnare scenari futuri per la conservazione e la gestione del patrimonio naturale.
Nel parco si possono incontrare tantissime specie animali tra cui 7200 camosci, 2800 stambecchi, aquile, gipeti e marmotte che vengono protetti dal bracconaggio.
Come ci racconta Dario, guardia parco da più di 38 anni, tra le sue attività giornaliere ci sono il controllo del territorio, il monitoraggio dei nidi dei gipeti e delle aquile, la sorveglianza degli animali presenti all’interno del parco.
Negli anni il suo lavoro è cambiato molto, la tecnologia e la ricerca scientifica hanno affiancato il lavoro quotidiano dei guarda parco.
Parlando con Dario possiamo bene percepire la passione e l’emozione che vive ogni giorno osservando la nascita di piccoli stambecchi o ogni anno all’arrivo della primavera l’uscita dalle tane delle marmotte.
Abbiamo scoperto la biodiversità presente al Parco Nazionale del Gran Paradiso grazie all’invito di Federparchi e Fondazione UNA che tra le tante attività in essere sul territorio ha anche quella di formare e sensibilizzare i cacciatori affinché non ci siano più episodi di bracconaggio attraverso la valorizzazione delle specie protette.