Lettura 4′
Celle Ligure, 9 km / 23′ d’auto dalla prima città, Savona.
La nostra conoscenza di Beatrice, in arte Arbanella, risale a diversi anni fa.
Ci aveva colpito la sua storia e nel 2020 durante il primo lockdown era stata nostra ospite in diretta su Instagram e ce l’aveva raccontata. Dopo la laurea a Milano in Design del Prodotto aveva deciso di fare una scelta fuori dal comune: tornare nei suoi luoghi di origine e aprire un laboratorio di ceramica.
Abbiamo parlato di ceramica anche a Celleri, paesino numero 48, leggi la storia
Oggi riscoprire paesi, ritornare nei piccoli centri urbani è un tema caro a molte persone, nel 2016 si puntava più alla grande città, alle metropoli. La scelta di Beatrice, il suo approccio al lavoro e alla creatività ci aveva incuriosito e ci eravamo ripromessi di andarla a trovare di persona per vedere con i nostri occhi quello che realizzava.
Nel nostro pellegrinaggio in giro per l’Italia un giorno abbiamo fatto tappa proprio a Celle Ligure e dopo una camminata rigenerante sulla spiaggia invernale assolata abbiamo bussato al laboratorio di Beatrice che ci ha accolto con la sua allegria avvolgente mentre stava smaltando e infornando le sue creazioni.
Bicchieri, posate, vasi, tutto parla di lei, il laboratorio è fatto a sua immagine e somiglianza e proprio da questo laboratorio grazie ad internet e soprattutto grazie ai social network, in particolare modo Instagram, Beatrice alias Arbanella si racconta al mondo.
Quello che un tempo era per lei un hobby per mostrare le sue creazioni pian piano si è trasformato in un lavoro. Mentre passeggiamo nelle vie di Celle Ligure infatti ci racconta che il 90% dei suoi clienti arrivano grazie ai canali social che ha creato alcuni anni fa. Ogni giorno racconta attraverso Stories e post il suo mondo, la vita di una giovane artigiana, e interagisce con appassionati, clienti e curiosi.
Un contatto con il “mondo esterno” assiduo è fondamentale.
Beatrice non si vede lontana da Celle Ligure. Ama osservare il mare (ma non fare il bagno), ama la sua terra e grazie ad internet e ai social network riesce a non staccarsi da qui pur rimanendo legata a luoghi distanti, a persone che amano i suoi lavori e che prima o poi passano a bussare alla sua porta per vedere dal vivo quello che avevano ammirato online.
Nel suo laboratorio, set preferito per i suoi racconti social, campeggia una scritta “L’artigianato salverà il mondo”. Una semi-citazione che la rappresenta bene e che la guida nelle scelte che quotidianamente prende per creare sempre nuovi oggetti che possano rappresentare al meglio due universi che si legano in ciò che realizza: l’artigianato e la creatività.
Potete entrare nell’universo di Beatrice seguendola su i suoi canali social qui
Il racconto Paesini è supportato dal nostro partner editoriale EOLO SpA, Società Benefit e leader nel campo della banda ultra-larga wireless (FWA) la cui Mission è garantire anche nelle zone più remote un accesso alla rete democratico e di qualità, a supporto di uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
Insieme abbiamo deciso di dare vita a questo progetto fuori dalle aree urbanizzate, per scoprire luoghi remoti del nostro Paese e incontrare storie di persone comuni che, anche grazie a internet, riescono a realizzare le proprie idee e visioni non direttamente dipendenti dalle dinamiche delle città.