Lettura 6′
Montalcino, 40 km/50 minuti d’auto da Siena.
Facciamo un salto in una storia familiare importante.
Per farlo ci fermiamo a Montalcino, una zona che è sinonimo di vino di qualità e bellezza territoriale.
Incontriamo per l’occasione Violante Cinelli Colombini che ci inizia a raccontare che la sua famiglia ha una storia di più di 400 anni.
All’inizio del Novecento il Casato Prime Donne a Montalcino, veniva usato dagli antenati di Violante per la caccia e per portarvi le spose in viaggio di nozze.
Nel 1998 Donatella Cinelli Colombini, la madre di Violante, crea una nuova azienda, di 376 ettari, chiamandola con il suo nome e riunendo, sotto un unico brand, il Casato a Montalcino e la Fattoria del Colle a Trequanda (che dista circa 30 minuti).
La particolarità dell’azienda e della cantina creata da Donatella è che tutto lo staff è composto da donne.
Ancora adesso un’azienda vinicola composta da sole donne è una particolarità, nel 1998 era una unicità. Non solo per il territorio italiano.
Donatella già prima del ’98 aveva avuto idee di grande successo come il “Movimento del turismo del vino” e “Cantine aperte”, la giornata che in pochi anni ha portato al successo l’enoturismo in Italia.
Pochi anni dopo la creazione del Casato Prime Donne vince l’Oscar di miglior produttore italiano assegnato dall’AIS Bibenda e pubblica il Manuale del turismo del vino seguito, nel 2007, dal libro Marketing del turismo del vino.
Ha creduto da subito nel digital e infatti ha investito in un sito internet, in un blog e sui canali social che segue personalmente come ci racconta Violante.
Il racconto che viene fatto sul sito e su i canali social di ciò che producono e del territorio è fondamentale per loro perché grazie a questo le persone che si interfacciano con loro sono tantissime: dall’appassionato di vino al semplice amante della cultura toscana e italiana.
Andare a trovare il Casato Prime Donne non è solo assaggiare un buon vino ma vivere un’esperienza.
Violante e Donatella credono fortemente in tutto quello che fanno e al valore di lasciare un’impronta nella società.
Anche per questo hanno istituito nel 1999 il Premio Casato Prime Donne che viene assegnato ogni anno ad una donna che si è distinta per ciò che ha fatto, per gli obiettivi raggiunti e per essere simbolo di un messaggio verso le giovani generazioni.
Negli anni il premio è stato assegnato Samantha Cristoforetti, Ilaria Capua, Josefa Idem, Sara Gama, Carla Fracci e tantissime altre donne che hanno lanciato un messaggio fondamentale per intere generazioni di donne del presente e futuro.
Il racconto Paesini è supportato dal nostro partner editoriale EOLO SpA, Società Benefit e leader nel campo della banda ultra-larga wireless (FWA) la cui Mission è garantire anche nelle zone più remote un accesso alla rete democratico e di qualità, a supporto di uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
Insieme abbiamo deciso di dare vita a questo progetto fuori dalle aree urbanizzate, per scoprire luoghi remoti del nostro Paese e incontrare storie di persone comuni che, anche grazie a internet, riescono a realizzare le proprie idee e visioni non direttamente dipendenti dalle dinamiche delle città.