Lettura 4′
Civitacampomarano, 36 km / 42′ d’auto da Campobasso
Percorrere le strade, quelle delle aree interne del Molise, in Agosto, è molto rilassante, specialmente sulla SS647, perchè praticamente priva d’auto, immersi nelle colline scoscese, qui un po’ verdi, poi ondeggianti, gialle accese, trebbiate da poco.
Gli ultimi dieci chilometri circa, voltando a sinistra sulla SP163 la strada cambia, si fa rigida con curve strette, sino a mostrare il versante sud del paese di oggi, Civitacampomarano. Scopriamo successivamente che quest’ultimo si trova a strapiombo sul lato a nord, e soffre un distaccamento del terreno, che ha reso inagibile una parte delle abitazioni.
Il paese è affacciato sulla valle quindi, si presenta al visitatore sviluppandosi dietro il castello Angioino, struttura difensiva da cui ha avuto origine il centro.
Civita, come lo chiamano i suoi abitanti, è in una valle decentrata rispetto alle grandi vie di comunicazione, difficile passarci casualmente. Parliamo di un paesino di circa trecento abitanti ma tende allo spopolamento totale: oggi ognuno di loro conta, capiamo subito al nostro arrivo quanto questa piccola comunità sia unita.
Siamo arrivati qui a Civitacampomarano per conoscere lo street festival e chi lo gestisce, festival di qui abbiamo letto con grande interesse, quest’anno alla settima edizione.
Cvtà Street Fest è nato dalla cooperazione di Ylenia Carelli con l’artista Alice Pasquini, di origine civitese. Incontriamo proprio Ylenia, che ci accompagna nella scoperta del paesino, insieme ad altre giovani guide.
ascolta cosa ci racconta Ylenia
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Oggi l’Associazione di cui Ylenia fa parte, insieme ad Alice Pasquini ed altre tre donne, ha la sua identità e credibilità, visto il successo delle edizioni precedenti e il coinvolgimento di artisti di rilievo nel mondo dell’arte. Capiamo dalle sue parole che questo attira sì il turismo e l’interesse di persone da altre parti d’Europa. Ma non per abitarci stabilmente.
Cvtà Street Fest (che in quattro giorni di eventi e live performance attira a Civitacampomarano fino a novemila persone) è composto anche da tour del paese gestiti dai ragazzi e ragazze delle scuole; questi tour sono attività che aiutano la comunità ad essere ancora più comunità, ma non a incrementare il numero degli abitanti, non sino ad ora, il percorso ha davanti alcuni passi necessari, come organizzare la ricezione turistica, prossimo obiettivo di Ylenia e l’associazione di cui fa parte.
Incontriamo infine l’ultima (la più giovane) abitante di Civitacampomarano, Emma, 3 anni, a cui dedichiamo la foto di copertina di questa storia. È un’emozione per noi sapere che dopo di lei non è nè sarà in previsione l’arrivo di altri bambini. A meno che non arrivi da fuori qualche nuova famiglia, come sono arrivati dalla Romania proprio i genitori di Emma, su invito di un’azienda agricola del luogo, che ha trovato loro casa e offerto un lavoro, vista la penuria di lavoratori in questa zona d’Italia.
Nel frattempo, in Emilia, abbiamo incontrato Benedetta, l’ultima abitante di un altro paesino, il numero 47 del nostro viaggio, leggi qui.
Il racconto di Civitacampomarano e dei Paesini è supportato dal nostro partner editoriale EOLO SpA, Società Benefit e leader nel campo della banda ultra-larga wireless (FWA) la cui Mission è garantire anche nelle zone più remote un accesso alla rete democratico e di qualità, a supporto di uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
Insieme abbiamo deciso di dare vita a questo progetto fuori dalle aree urbanizzate, per scoprire luoghi remoti del nostro Paese e incontrare storie di persone comuni che, anche grazie a internet, riescono a realizzare le proprie idee e visioni non direttamente dipendenti dalle dinamiche delle città.