I nomadi digitali di Tursi

A Tursi, un gruppo di ventenni ha avviato uno spazio di co-working, in un convento ristrutturato dal comune. E ben presto è divenuto luogo di lavoro e di incontro di professionisti che lavorano in remoto.

Lettura 5′

Tursi, 69 km / 1h10′ d’auto da Matera.

Arrivare in paese è la conclusione di un viaggio piacevole, ma anche lungo, nonostante sia ben collegato e vicino a Policoro e la sua costa. Gli ultimi cinque chilometri sono probabilmente i più suggestivi, almeno per noi, che abbiamo attraversato il territorio in cui si manifesta l’oggettivo fascino dei calanchi lucani, verso l’ora del tramonto.

Una volta arrivati su via Roma, la via principale della parte nuova del paese, disposta in basso rispetto alla maggior parte degli edifici arroccati sul versante della collina, scopriamo la complessità del tessuto urbano di Tursi, composto di decine di livelli di case, una sopra l’altra, come risultato di secoli di differenti occupazioni e sviluppi urbani. Goti, Saraceni, Bizantini, Normanni, Svevi e Angioini hanno creato questa stratificazione unica, compressa, di abitazioni, vicoli e strade sovrapposte.

Abitazioni sotto il livello della strada
Paesino numero 33, Tursi
La parte alta di Tursi, a destra gli esterni della sede di ‘Tursi Digital Nomad

Come la gran parte dei paesi arroccati nelle aree interne, lo sviluppo urbano è proseguito in aree di nuova edificazione, creando, nel caso di Tursi l’area maggiormente abitata a valle. dove troviamo i negozi, la cattedrale, il traffico delle auto e il problema dei parcheggi, come ovunque. Lasciando quindi la parte superiore, e ancora più la Rabatana, la parte più alta, urbanizzata dagli Saraceni intorno al 850 dC, vuoti.

È qui che nasce la necessità, come abbiamo già incontrato in altri paesini, di riportare vita nell’area del paese, quello più caratteristico e anche il più fragile, il centro storico o meglio, nel caso di Tursi, il secondo centro storico.
Durante i cambiamenti storici del 2020, complice la necessità di lavorare da remoto, alcuni ragazzi hanno fatto richiesta all’amministrazione comunale, di alcuni spazi dove poter lavorare. Il comune ha supportato questa necessità e ha dato in gestione gli ambienti della sede del vecchio comune di Tursi. Qui nasce quindi il progetto Tursi Digital Nomads.
Se ti serve avere più informazioni sulle loro attività e opportunità, qui il sito.

Qui, nella sede, incontriamo la vice presidente, Luciana Canivare, psicologa di origine argentina, oggi smart worker, che è venuta a vivere di recente in paese, alla scoperta delle origini della sua famiglia.

ascolta cosa ci racconta Luciana

Finestra del co-working e scorcio della Rabatana
I nuovi uffici del co-working, nel convento ristrutturato dal comune di Tursi
Scalinata della Cattedrale ‘Maria SS Annunziata’
Luciana Canivare
Un vicolo di Tursi

Il racconto Paesini è supportato dal nostro partner editoriale EOLO SpA, Società Benefit e leader nel campo della banda ultra-larga wireless (FWA) la cui Mission è garantire anche nelle zone più remote un accesso alla rete democratico e di qualità, a supporto di uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

Insieme abbiamo deciso di dare vita a questo progetto fuori dalle aree urbanizzate, per scoprire luoghi remoti del nostro Paese e incontrare storie di persone comuni che, anche grazie a internet, riescono a realizzare le proprie idee e visioni non direttamente dipendenti dalle dinamiche delle città.

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