Lettura 4′
Tresigallo, 23 km / 27′ d’auto da Ferrara
Alcuni anni fa iniziarono a girare su Instagram le foto di un palazzo quadrato dal colore azzurro pastello su cui svettava la scritta SOGNI.
Tutto questo ci ha incuriosito e sono iniziate le ricerche che ci hanno portato a Tresigallo, paesino di poco più di tremila abitanti in provincia di Ferrara.
Abbiamo parlato di Instagram e come questo social media ha cambiato il passato recente di alcuni paesini, ricordi la storia di Civita di Bagnoregio?
Siamo arrivati qui in una giornata nuvolosa, una delle poche realmente fredde di questo inverno, e ad accoglierci troviamo Federica Gelli, dell’associazione Torri di Marmo, nata nel 2012 per promuovere l’unicità storica e architettonica di questo paese di provincia.
Questa è una storia di unicità, e ce ne rendiamo conto attraverso il racconto di Federica, che parte dalla Casa della Cultura del paese.
Federica inizia a descriverci la nascita e la crescita di Tresigallo a partire dal 1935 quando Edmondo Rossoni, tresigallese di nascita e all’epoca Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste, decise di costruire strade, piazze, centri sportivi, educativi, sanitari, industriali, seguendo una logica urbanistica e simbolico-formale.
Grazie a Rossoni e a Carlo Frighi, Tresigallo rappresenta un esempio unico in Italia di città di rifondazione, differente dalle città di fondazione fascista perchè qui non c’è stata l’esperienza del popolamento coatto di un centro abitato (come nell’Agro Pontino, Latina, Sabaudia, Aprilia, Pomezia), popolamento imposto dal regime nei confronti di cittadini italiani che hanno dovuto spostarsi dalla loro terra di origine, per lo più dal basso Veneto.
Il paese è sempre stato abitato da braccianti stagionali, persone estremamente povere che venivano ritenute l’ultimo gradino della società. Rossoni voleva dare nuova dignità alla sua terra e alla sua popolazione e aveva ben in mente quello che sarebbe stato il progetto finale da realizzare.
La fisionomia della nuova città corporativa si trovava nella mente e nei sogni di Rossoni, il quale, volgendo lo sguardo al suo antico borgo natìo, già sapeva dove sarebbero state tracciate le nuove vie, edificate le moderne industrie di trasformazione e dove sarebbero stati realizzati i nuovi edifici. Ed è ciò che accade nel 1935, in soli tre anni. (qui la pianta del paese)
Tresigallo, come città corporativa, è stata la dimostrazione di come fosse possibile, attraverso l’architettura e l’urbanistica, creare un dialogo aperto tra le varie classi sociali, per favorire la cooperazione.
Questa impostazione è evidente quando ci ritroviamo in Piazza della Repubblica, centro ideale del paese, dove le finestre delle case degli operai si affacciano di fronte a quelle dei dirigenti delle neonate industrie. Gli spazi sono condivisi, non ci sono barriere fisiche, tutto è orientato all’apertura.
Ogni volta che cambiamo via, per osservare le architetture del paese, Federica ci ricorda che a Tresigallo, per strada, non esistono angoli: ogni incrocio, ogni edificio non ha angoli. Passeggiando per le vie, il senso di apertura è evidente, accentuato anche dalla larghezza delle vie e dei marciapiedi.
Nel 2004 Tresigallo è stata riconosciuta dalle Regione Emilia-Romagna come “Città d’Arte” e l’associazione Torri di Marmo si batte ogni giorno per promuovere l’unicità del paese e rivalutare l’immagine di questa città utopica.
Federica ci racconta che in questa missione di conservazione e amplificazione del messaggio, di cui lei portavoce, Instagram è stato molto d’aiuto.
In effetti Instagram ha aiutato anche noi di What Italy Is, a farci conoscere un luogo così originale.
Dopo il boom di questo social network, nel decennio scorso, sono iniziate a girare sempre di più immagini del paese (che si presta a essere instagrammabile), grazie alla sua architettura e alle sue forme inconfondibili.
Qualche anno fa, si decise inserire la scritta SOGNI sulla facciata di uno dei palazzi del paese, sostituendo due lettere da quella precedente: BAGNI. Possiamo affermare che la scelta è stata vincente perchè è stato proprio quell’edificio, storicamente dedicato ai bagni del paese, oggi Urban Center, a diventare la foto più condivisa in rete. L’edificio, azzurro pastello, viene ripreso di fronte la porta d’ingresso, e l’insegna SOGNI apre all’irrazionale, completando il messaggio di quell’estetica così adatta a essere condivisa su Instagram, oggi.
Grazie ad Instagram infatti, ogni anno migliaia di persone visitano Tresigallo (solo nel 2022 sono state quasi cinquemila le persone che hanno partecipato ai tour organizzati dall’Associazione) e ne scoprono la storia e la visione di Edmondo Rossoni, proprio come abbiamo fatto noi.
Sono passate più di tre ore da quando siamo arrivati e il tempo è volato, quasi ci siamo dimenticati del freddo addosso. La Città della Metafisica forse è anche questo: perdersi tra le bellezze della sua utopia, della sua architettura e del valore di quegli aspetti del ‘900 che rimangono ancora oggi impressi in questo territorio.
Il racconto Paesini, qui in Emilia, è supportato dal nostro partner editoriale EOLO SpA, Società Benefit e leader nel campo della banda ultra-larga wireless (FWA) la cui Mission è garantire anche nelle zone più remote un accesso alla rete democratico e di qualità, a supporto di uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
Insieme abbiamo deciso di dare vita a questo progetto fuori dalle aree urbanizzate, per scoprire luoghi remoti del nostro Paese e incontrare storie di persone comuni che, anche grazie a internet, riescono a realizzare le proprie idee e visioni non direttamente dipendenti dalle dinamiche delle città.