La Romagna profuma di terra, in ogni sua stagione

In Romagna troviamo molte tracce della cultura contadina. Una tenuta sulle colline di Castel Bolognese ne conserva la memoria, quella materiale, attraverso i suoi oggetti, e quella dello spirito, con alcune poesie legate alle stagioni dei campi.

ACF Type: wysiwyg

Contenuti originali, storia e fotografie © What Italy Is

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Castel Bolognese, 45 km / 42′ d’auto da Ravenna.

Arrivare da queste parti è molto semplice, siamo probabilmente nel più comodo dei paesini visitati dall’inizio del nostro viaggio, iniziato più di un anno fa.
Partiti da Bologna usciamo dalla Via Emilia proprio a pochi chilometri da Faenza, per salire lievemente sulle sue colline di Castel Bolognese, eleganti e tenute in ordine dalle coltivazioni, tra cui spiccano le linee verdi dei vigneti.

colline di vigneti in Romagna
Paesino n.50, Castel Bolognese, in Romagna

In località Serra entriamo nella proprietà di un’azienda vinicola di cui siamo ospiti, la Tenuta Masselina.
Entrare in questo territorio che ‘costeggia’ l’immensa pianura, il paesaggio della Romagna collinare restituisce nelle sue linee lavorate dall’uomo, armonia e creatività, dopo aver attraversato chilometri di ininterrotta urbanizzazione.

È proprio il paesaggio lavorato dall’uomo il centro della nostra visita alla tenuta, nello specifico nel Museo del vino e cultura della terra, spazio creato dalla proprietà, per accogliere testimonianze e materiali che raccontano aspetti della vita contadina in Romagna, in anni precedenti la meccanizzazione.

La collezione contenuta nel museo, ci racconta Elena Piva, che si occupa di relazioni esterne per Masselina, rappresenta la memoria della cultura contadina della Romagna. Il lavoro è parte centrale di questa memoria, fatta di attrezzi da lavoro, di decorazioni dei carri, degli oggetti della casa di campagna del ‘900, della sua ritualità, della sua gestualità e di come questa ha interagito con il tempo, quello governato dal lavoro e dalle stagioni.

Gli attrezzi che il contadino portava in bicicletta
Elena Piva, responsabile relazioni esterne di Masselina
Gli spazi della tenuta Masselina e alcuni oggetti da lavoro in alcune varianti.
Gli spazi della tenuta Masselina e alcuni oggetti da lavoro in alcune varianti.
contenitori di vino, fatti a mano, in varie forme, e ingresso del museo

Ci troviamo su queste colline un tardo pomeriggio in cui il Sole riscalda ogni cosa: spazi, memorie, esperienze e l’identità di questo territorio fortunato.
Oltre all’esposizione degli oggetti, tra cui un bellissimo carro decorato (dai un occhio qui), apprezziamo molto la presenza online di una memoria dello spirito, che descrive il lavoro lungo le stagioni dell’anno.

Alcuni file audio descrivono ogni stagione, citiamo qui la Primavera, di un poeta della Romagna, Tonino Guerra:

Dòp un invéran ch’u s tnéva céus ad chèsa
U m pis da guardè un òm
Ch’e’ pàsa tra dal sìvi e di lanzùl
Ch’e’ réid a purtè a spas un animèli

Dopo un inverno che ci ha tenuti chiusi in casa
Mi piace guardare un uomo
Che cammina fra le siepi e i lenzuoli
Che ride mentre porta a spasso un animale

Tonino Guerra, È Luneri (1954)

Guarda e ascolta tutte le stagioni, sul sito del museo.


È innegabile che lo sforzo compiuto da aziende private come Masselina, nel conservare l’identità della Romagna attraverso i suoi campi e il lavoro della sua terra, sia un bene silenzioso, parte dell’identità collettiva, e per questo loro lavoro li ringraziamo.

Durante il nostro viaggio con Paesini, siamo stati in mezzo a vigneti incontrando altre storie, ricordi Shun in Val Trebbia? Leggi la sua storia!

ingresso del museo, un piatto della collezione
l’ingresso della tenuta

Il racconto Paesini, qui in Romagna, è supportato dal nostro partner editoriale EOLO SpA, Società Benefit e leader nel campo della banda ultra-larga wireless (FWA) la cui Mission è garantire anche nelle zone più remote un accesso alla rete democratico e di qualità, a supporto di uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

Insieme abbiamo deciso di dare vita a questo progetto fuori dalle aree urbanizzate, per scoprire luoghi remoti del nostro Paese e incontrare storie di persone comuni che, anche grazie a internet, riescono a realizzare le proprie idee e visioni non direttamente dipendenti dalle dinamiche delle città.

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