I collezionisti italiani associano Modena ad un grande nome che ha accompagnato la nostra infanzia (ma anche il nostro presente ;)) a suon di “celo-manca-celo”: Panini.
Siamo certi che anche tu che stai leggendo questo articolo hai avuto o hai ancora in casa un album di figurine.
Siamo venuti fin qui per incontrare Matteo Panini che insieme al fratello Giovanni gestisce il Museo Collezione Umberto Panini che dal 1996 custodisce 19 Maserati salvate dalla messa all’asta della Collezione del Museo Maserati fissata per il 2 dicembre 1996.
L’intera città avrebbe perso un pezzo tra i più importanti della storia dell’automobilismo italiano e la Motor Valley uno dei simboli più rappresentativi.
Incontriamo Matteo che ci racconta la passione immensa che guidava il padre in ogni sua scelta come quella di salvare le Maserati che adesso possiamo ammirare in questo museo a pochi chilometri da Modena.
Ovviamente la passione per il collezionare è un elemento fondante della famiglia Panini, Umberto già negli anni ’80 raccoglieva moto e auto, anche se ancora non aveva in mente quello che poi diventerà il museo in cui adesso ci troviamo.
Abbiamo chiesto a Matteo di partire dall’inizio e di raccontarci secondo lui cosa cerca un collezionista:
“la prima cosa che un collezionista cerca è il possesso dell’oggetto, il piacere che può ricevere nel trovare finalmente una cosa che cercavi da tanto.
Un secondo aspetto secondo me molto interessante è la ricerca che nasce intorno all’oggetto, la sua conoscenza da parte dell’appassionato che ne diventa quasi un secondo creatore. Se poi parliamo di auto, come quelle che abbiamo nel nostro museo, è solo l’apice un gigantesco mondo fatto di meccanici, telaisti, motoristi, designer e tantissimi altri mestieri, tutti fondamentali per riuscire ad avere una macchina perfetta.”
Matteo ci racconta un mondo ancora molto legato al possesso fisico degli oggetti, alla possibilità non solo di veder crescere la nostra collezione ma di poterla anche toccare.
Oggi i motivi che spingono le persone a collezionare sono moltissimi: la passione, l’interesse, l’investimento o semplicemente la nostalgia e continuano ad essere validi, il modo di collezionare sta variando e ne sono un esempio fortissimo gli NFT o “Non-Fungible Token” (token non fungibile), asset digitali unici e indivisibili diventati particolarmente popolari nel mondo dell’arte digitale, dei giochi online e, appunto, del collezionismo digitale, consentendo agli artisti di vendere e i collezionisti di possedere opere d’arte digitali in modo univoco e verificabile tramite la blockchain.
Leggendo questa ultima parte sembra di esser stati trasportati su un altro pianeta ma invece siamo sempre nell’universo grandissimo e nella community eterogenea dei collezionisti.
Ma torniamo da Matteo che ci parla con orgoglio del merito della sua famiglia di aver insegnato a tantissimi bambini in Italia e nel mondo cosa significa collezionare partendo dalla città in cui ci troviamo, Modena, con cui ha un legame fortissimo.
Da questa città è iniziato tutto, nello specifico da una piccola edicola in Corso Duomo (rimossa nel 2018) dove adesso si può ammirare una scultura di un calciatore che fa una rovesciata, creata da Wainer Vaccari.
Ripercorrendo le vie del centro storico con Matteo capiamo quanto la città faccia parte del suo vissuto, di quanto tutta la Motor Valley faccia parte del suo DNA.
Matteo infatti non solo gestisce il Museo Collezione Panini ma è lui stesso un collezionista, un pilota e un amante a 360° dei motori.
Ogni anno porta fuori dal museo tantissime auto per mostrarle in strada, per partecipare a gare in giro per il mondo e per scambiare opinioni con i tantissimi appassionati con cui è in contatto.
Un elemento che unisce tutte le storie che stiamo raccontando lungo la via Emilia, come quella di Kiara Fontanesi raccontata lo scorso anno, è la passione. Passione che muove atleti a spingersi sempre oltre, passione che muove i collezionisti a passare giornate su giornate alla ricerca del pezzo mancante…
Lasciamo Matteo ancora più curiosi di quando siamo arrivati perché quello dei collezionisti è un mondo estremamente variegato e in fermento, che lega tantissime fasce d’età, dai più piccoli fino agli anziani.
Questo con il Museo Collezione Panini è un contenuto creato in collaborazione con Motor Valley.
Il consorzio è nato e opera per comunicare al mondo, quanto l’eccellenza industriale dell’automotive emiliano, da queste parti, sia imprescindibile dal tessuto sociale e culturale in cui questa si è sviluppata.