Lettura 3′
Tenna, Alta Valsugana, 24 km / 25′ d’auto da Trento.
In questo percorso lungo l’Italia, abbiamo incontrato storie di paesi e persone che stanno sviluppando modelli di co-working e co-living come luoghi di incontro e cooperazione, sia sulle Alpi (leggi qui la storia di San Sicario) che sui calanchi della Lucania (qui la storia di Tursi).
Il nostro paesino numero 43 invece si trova in Trentino, in una valle ben collegata con la città, che ha la particolarità di trovarsi oltre i 500 metri sul livello del mare e tra due laghi, quello di Caldonazzo (da cui parte il Brenta) e quello di Levico.
Lungo questo viaggio peninsulare, iniziato ormai un anno fa, ci siamo abituati agli ampi spazi dove vegetazione e cielo sono ancora protagonisti del paesaggio e, arrivati in paese, il Lago di Levico ha subito attirato la nostra attenzione, per via della luce diffusa dall’umidità della valle o per il colore autunnale del bosco che lo circonda per una buona parte. Del perchè pensare ai boschi, proprio qui, ci arriviamo tra poco.
Nel frattempo incontriamo Ilaria Petrone, responsabile dello sviluppo di un progetto territoriale che si chiama Alta Valsugana Smart Valley.
Siamo in Trentino, provincia che ha una forza attrattiva unica in Italia, sia dal punto di vista paesaggistico, turistico e di gestione delle proprie risorse, quindi ci stupisce sapere che un paesino come Tenna soffre anch’esso di un lento spopolamento (comunque non paragonabile ai paesini delle montagne del centro e sud Italia), pur essendo così vicino alla città.
Ed è in questo contesto che si innesta il progetto seguito da Ilaria. Alta Valsugana Smart Valley si concentra su co-working, community e territorio. Conosciamo ormai da anni il modello co-working, spazio importante per generare networking con altri professionisti e piattaforma di idee, le quali creano community, di professionisti e soprattutto di persone, che condividono esperienze sul territorio. Qui, rispetto alle storie incontrate in passato, è una cassa di risparmio a creare questi spazi, creando quindi opportunità in un sistema già pronto per accogliere le professioni del presente, che necessitano di essere connessi e lavorare in remoto. E di vivere in luoghi più in linea con la crescente necessità di essere circondati dal paesaggio naturale, con meno
Ritorniamo quindi al momento in cui, arrivando a Tenna, ci siamo persi nella bellezza dei boschi circostanti. Abbiamo riflettuto su quanto la bellezza, i servizi e l’aria buona del Trentino potrebbero influire sulla decisione di venirci a vivere, rimanendo connessi con il proprio lavoro e Ilaria ci ha risposto con esempi reali di persone che hanno fatto anche quella scelta, non poi così remota.
“Tre smart stories: i racconti dei nostri coworkers.
Iniziamo da Elena e Stefano. Entrambi nati a Roma, hanno viaggiato e girato il mondo in tutti i suoi continenti. Hanno 3 bambini piccoli e hanno deciso di traferire la lora residenza e far crescere la famiglia nel piccolo abitato di Tenna, perfettamente a misura d’uomo e bambino dove i loro figli possono andare e tornare da scuola a piedi. Il coworking di Hub Tenna è il luogo perfetto per svolgere il loro lavoro, a pochi passi da casa e con la flessibilità oraria necessaria per poter bilanciare perfettamente vita lavorativa e privata.
Arianna invece è una giovane psicologa che ha da poco avviato la sua attività lavorativa e che spesso incontri i propri clienti in una delle sale riservate al piano superiore di Hub Tenna. Uno spazio di questo tipo, comodo e flessibile dal punto di vista dell’utilizzo è la soluzione perfetta per iniziare la propria carriera senza doversi preoccupare del contorno e potersi concentrare sul proprio lavoro.
Infine, la storia di Margherita è affascinante perché racconta come gli spazi di coworking siano davvero luoghi per tutti e non solo uffici per il lavoro ma anche occasioni per conoscere nuove persone ed ambientarsi in un contesto territoriale. Margherita sta facendo un dottorato di ricerca in microbiologia alpina con la Fondazione Mach di San Michele all’Adige. Originaria di Lecco, si è trasferita da poco in Valsugana e frequentare gli Hub le consente non solo di lavorare vicina a casa ma anche di conoscere persone e professionisti del territorio.”
Il racconto Paesini è supportato dal nostro partner editoriale EOLO SpA, Società Benefit e leader nel campo della banda ultra-larga wireless (FWA) la cui Mission è garantire anche nelle zone più remote un accesso alla rete democratico e di qualità, a supporto di uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
Insieme abbiamo deciso di dare vita a questo progetto fuori dalle aree urbanizzate, per scoprire luoghi remoti del nostro Paese e incontrare storie di persone comuni che, anche grazie a internet, riescono a realizzare le proprie idee e visioni non direttamente dipendenti dalle dinamiche delle città.