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Pievasciata, 17 km / 31′ d’auto da Siena
Pievasciata è una frazione del comune di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena.
Questo piccolo paese conta poco meno di 9000 abitanti e fin dal 1932 fa parte della zona vinicola Chianti, essendo il suo territorio diviso tra la zona dei Colli Senesi e quella del Classico di cui è il comune più meridionale.
La piccola frazione di Pievasciata ci interessa particolarmente perché nel 2011 è stato realizzato il progetto Borgo d’Arte Contemporanea (B.A.C.), in collaborazione con il Comune, la Provincia di Siena e la Regione Toscana, con l’installazione nel borgo e nei suoi immediati dintorni di varie installazioni d’arte contemporanea.
Queste opere fanno parte di una mostra permanente all’aperto il cui fulcro principale si trova all’interno del Parco Sculture del Chianti ed è il frutto dell’iniziativa di due appassionati d’arte, i coniugi Giadrossi, che a partire dal 2002 hanno invitato una serie di artisti contemporanei e internazionali a visitare il bosco, che prima ospitava un allevamento di cinghiali, e a proporre un’ opera che si integrasse totalmente con ciascun elemento della selva e che esaltasse la natura circostante.
Ad attendersi al parco è proprio Piero Giadrossi, classe 1944, nato a Trieste ma girovago per passione e lavoro. Ha vissuto a Trieste, Napoli, Genova, Germania e Inghilterra.
Attraversiamo il parco insieme a lui su una golf car e intanto ci racconta come è nata l’idea di questo parco:
“Per lavoro viaggiavo spesso, ero sempre all’estero. Avevo sempre avuto la passione per l’altra e visitato mostre durante i miei viaggi. Una volta ne visitai una a Città del Capo, all’interno di un parco. Me ne innamorai e pensai che anche io dovevo realizzare un parco con delle opere al suo interno”.
L’anno successivo Piero frequentò un seminario negli Stati Uniti, presso l’ISC (International Sculpture Center) nel New Jersey. Il corso verteva proprio sui parchi di scultura ed in particolare sull’integrazione tra opere d’arte e natura.
Piero è un personaggio istrionico, conosce perfettamente 4 lingue (italiano, tedesco, francese e inglese) ma può facilmente intrattenere i turisti con battute in tantissime altre lingue, dal giapponese al norvegese.
Piero e la moglie avevamo sempre amato la Toscana e in particolar modo questa zona del Chianti.
Durante una loro visita trovarono in vendita questo terreno recintato, in cui ci troviamo adesso, in cui c’era un fitto bosco e tanti cinghiali.
“Quando ho visto questo bosco ho subito pensato che era meglio investire i miei soldi nei cinghiali che nelle banche.”
Tutto questo successe nel 2000 e pian piano Piero e la moglie iniziarono a contattare artisti da ogni parte del globo per invitarli a creare le 30 opere che adesso possono essere ammirate da tutti.
Nel 2004 viene inaugurato il parco con il percorso attuale lungo 1 km, una passeggiata semplice e all’ombra che può essere affrontata facilmente da tutti in un’oretta o poco più.
Piero è curatore del parco (oltre che artista, ha realizzato “Come eravamo” e disegnato l’anfiteatro) e scelto personalmente ogni singolo artista affinché si potesse essere una volta entrati a contatto con culture e stili differenti; variegati sono anche i materiali utilizzati, che vanno dal bronzo al ferro, dal granito al marmo, dal vetro al neon. L’utilizzo di diversi materiali dà al visitatore una panoramica sulla varietà e sull’importanza dell’arte contemporanea nel mondo di oggi, mentre la natura, la luce, le stagioni offrono sempre nuove interpretazioni alle sculture, come è tipico per l’arte ambientale.
Completa il tutto un anfiteatro in cui vengono svolte tantissime rappresentazioni e attività (dallo yoga alle lezioni di pittura).
Il digital è fondamentale per il parco, oltre al sito internet infatti (tradotto in 7 lingue) si può scaricare un’app gratuita per iOs e Android grazie alla quale si possono scoprire le opere mentre si cammina nel bosco. Ma non basta: i canali social sono una fonte continua di passaparola e infatti il Parco Sculture del Chianti è presente su Facebook, Instagram, YouTube, Whatsapp e TripAdvisor.
Mentre osserviamo le opere intorno a noi ci sono turisti che arrivano dalla Germania, dall’Austria, dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra e naturalmente Italia. Un esempio brillante di come l’arte sia un motore fondamentale per l’economia del nostro paese, anche in piccole frazioni come Pievasciata.
Il racconto Paesini è supportato dal nostro partner editoriale EOLO SpA, Società Benefit e leader nel campo della banda ultra-larga wireless (FWA) la cui Mission è garantire anche nelle zone più remote un accesso alla rete democratico e di qualità, a supporto di uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
Insieme abbiamo deciso di dare vita a questo progetto fuori dalle aree urbanizzate, per scoprire luoghi remoti del nostro Paese e incontrare storie di persone comuni che, anche grazie a internet, riescono a realizzare le proprie idee e visioni non direttamente dipendenti dalle dinamiche delle città.