“L’ Arena è cultura, arte e spettacolo. E anche economia”.
Silvia Bonetti responsabile del reparto costumi della Fondazione Arena di Verona ci racconta il rapporto tra il suo lavoro, l’Arena e la città di Verona.
Il nostro viaggio dentro Verona parte proprio dalle parole di Silvia, una vita dedicata all’arte e alla creatività.
Come ci racconta lei stessa il legame di Arena con i veronesi e la città è forte, anzi fortissimo.
Incontriamo Silvia nei laboratori della Fondazione, un luogo magico dove ogni elemento che poi va in scena all’Arena viene realizzato dalle maestranze che operano all’ombra giorno dopo giorno per far si che tutto sia perfetto.
Il laboratorio si trova poco fuori il centro storico e mentre ci avviciniamo a piazza Bra capiamo bene a cosa si riferiscono le parole ascoltate poco prima.
L’Arena è il centro nevralgico della città, non solo in estate quando ci sono gli eventi, ma tutto l’anno.
Impossibile non passarci davanti e ammirarla, fermarsi, alzare lo sguardo e guardarla almeno per alcuni secondi.
Al suo interno nel 1913 fu rappresentata per la prima volta l’Aida di Giuseppe Verdi. Da quel momento appassionati di lirica da ogni parte del mondo hanno fatto pellegrinaggio nel teatro all’aperto più grande al mondo: l’Arena di Verona.
Qui si crea cultura, cultura tangibile fatta di lavoro quotidiano, di maestranze che amano ciò che producono, di una città che vive grazie a opere e spettacoli che rendono il nome di Verona conosciuto in tutto il mondo.
Abbiamo incontrato Fondazione Arena di Verona con una Fiat 514 Spider Sport MM del 1931, grazie a Stefano Brendolan per avercela concessa per questa tappa.
Questo episodio fa parte di un progetto scritto e prodotto per 1000 Miglia, con l’obiettivo di raccontare alcune eccellenze del nostro territorio, lungo il percorso storico della gara, Brescia – Roma – Brescia.